intervista a John Elkann da "La Stampa" di oggi:
Ingegner Elkann, vi mandano in serie B?
«Oggi siamo in A e speriamo di rimanerci».
Impresa titanica. Le intercettazioni su Moggi e Giraudo sono pesanti.
«Abbiamo preso subito atto della realtà che si andava configurando e ci siamo comportati di conseguenza. Il consiglio della Juventus era già in calendario. Dopo un’approfondita analisi della situazione l’intero Consiglio ha rassegnato le dimissioni. Domenica sera, conclusa la partita scudetto, Luciano Moggi ha presentato le sue dimissioni da Direttore Generale. Ieri le deleghe manageriali sono state assegnate ad interim a Carlo Sant’Albano, a fine giugno l’Assemblea eleggerà il nuovo Consiglio».
Composto da chi?
«Da professionisti e grandi sportivi».
Richiamerete Platini?
«Michel è un amico, lo stimo molto; spesso ci sentiamo per dei consigli, ma ha altri obiettivi, che peraltro condivido».
Ci saranno membri della sua famiglia?
«No. In questo momento è importante rafforzare il Consiglio inserendo esperti di sport e professionisti con competenze specifiche. Ma la Famiglia sarà sempre vicina alla squadra».
Molti si aspettano che vi consegnate petto in fuori: abbiamo sbagliato, sparate pure. Sarebbe un bel gesto, no?
«Quello che è importante è affrontare la situazione con serietà».
Beh, Moggi era il vostro direttore generale.
«E’ vero. I comportamenti individuali sono in via di accertamento. Ci siamo assunti pienamente le nostre responsabilità, ma non staremo a subire passivamente il polverone. La squadra in campo ha fatto vedere la sua forza e i risultati ottenuti in Europa dimostrano le sue qualità».
Perché non vi siete accorti di nulla?
«Era impossibile per i non addetti ai lavori. Il grado di conoscenza degli azionisti è basato sui documenti societari, che sono ufficiali e certificati».
Giovedì la Guardia di Finanza è entrata nella sede della Juve. Sgradevole.
«Era un atto dovuto. Le carte sono a disposizione di tutti».
Cederete una parte della società?
«Non sarebbe una soluzione».
Che cosa farete?
«Cercheremo di assicurare una partecipazione di livello della squadra al campionato di competenza. Faremo il possibile per equilibrare le entrate e le uscite. Non abbiamo paura di affrontare le avversità».
Mezza Italia vi insulta.
«Risponderemo facendo da subito ciò che c’è da fare: soprattutto lavoreremo per riportare lo sport al centro di tutto: questa è la cosa più importante. Certo, questo non riguarda solo la Juventus...»
Se il campionato di competenza fosse la B?
«Ci attrezzeremmo per ritornare in A».
Con chi?
«Abbiamo chiesto a Capello di rimanere insieme a noi e lui ha accettato: si è messo subito al lavoro per la preparazione della prossima stagione. Di più non possiamo chiedere. Valuteremo insieme l’evoluzione della situazione».
Come ricostruirete la squadra?
«Oggi la squadra c’è. E comunque sappiamo di poter contare su molti giovani in giro per l’Italia».
Questa storia vi ha causato un danno economico enorme.
«In verità al momento non è quantificabile».
Gli sponsor sono pronti a lasciarvi.
«Al contrario: dai primi contatti risulta invece che gli sponsor sono pronti a darci una grossa mano».
Ci crede davvero?
«Sì ci credo perché hanno fiducia nella Juventus. La stessa fiducia che hanno oltre dieci milioni di tifosi sparsi nel Paese e molti altri nel mondo».
Non avete tremato neppure per le flessioni della Borsa?
«La società è quotata e proprio per questo tutto è stato fatto con la massima trasparenza da parte di chi è azionista e da parte di chi è consigliere.
Abbiamo agito nel rispetto delle regole».
Ma il mercato vuole sapere se va avanti il progetto dello stadio.
«Al momento tutti i progetti di sviluppo sono sospesi: saranno sottoposti all’esame del nuovo Consiglio di Amministrazione non appena sarà nominato».
Cosa avete detto ai giocatori prima della partita che vi ha assegnato questo scudetto?
«Che eravamo al fianco della squadra e di Capello e che avremmo atteso che le responsabilità personali fossero accertate. Abbiamo garantito tranquillità alla squadra, che ha saputo reagire vincendo lo scudetto».
Vincendo?
«In questa Juventus ci sono 14 giocatori che parteciperanno ai mondiali di Germania, 9 stranieri e 5 italiani, questo dato ha un significato».
Sono stati i soldi a rovinare il calcio?
«No. Denaro e comportamenti etici possono e anzi devono convivere. Proprio per questo tra le priorità del nuovo management della Juventus c’è la definizione di un Codice Etico».
I ministri dello Sport dei più importanti Paesi europei sostengono che il calcio abbia una sua natura speciale e che dunque non possa essere trattato come semplice business.
«Condivido. Riportiamo lo sport al centro, valorizziamo i vivai, introduciamo il salary cap, puntiamo anche sull’importanza del valore educativo delle attività sportive».
La convince la delega al ministro Melandri?
«E' un segnale importante e aspettiamo fiduciosi il suo programma».
Adesso si deve fare pulizia.
«Bisogna voltare pagina. Lo sport, i tifosi, i valori che sono stati così bene espressi durante le Olimpiadi di Torino e che mi auguro di vedere ai Mondiali, devono essere e saranno il cuore della nostra azione futura».
boh delle cose giuste le ha dette,vedremo cosa farà...