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27/05/2006 16:58 | |
dal Corriere dello Sport online
Nel comunicato rossonero, un attacco indiretto alla Juventus
Ora il Milan denuncia
«Esisteva un sistema ma noi non ne facevamo parte e non lo utilizzavamo»
Dalla redazione
Alberto Polverosi
MILANO - Per il Milan il sistema-Moggi esisteva. Ed era così esclusivo e solido da
«non conoscere possibili contrasti» . Non solo: il Milan «non ha mai inteso utilizzare, né mai ha utilizzato, quei sistemi, ma ha viceversa solo richiesto, talora con forza, di essere trattato con giustizia ed equità» . E' la prima volta che la società rossonera parla dell'esistenza del sistema moggiano, lo denuncia e ne prende le distanze. Lo fa con un comunicato apparso sul sito internet a commento della pubblicazione, su due quotidiani milanesi, delle ultime intercettazioni telefoniche sullo scandalo del calcio.
Nella nota non appare mai il nome dell'ex direttore generale della Juve, ma il Milan, il cui amministratore delegato Galliani è ancora presidente della Lega (particolare non trascurabile), ammette di essere a conoscenza (da ora o da qualche tempo, come si deduce dalle intercettazioni?) del modo in cui venivano gestiti gli arbitri da parte della cupola.
Questo è il testo del comunicato:
«L'A.C. Milan, in relazione ad alcune notizie apparse su vari quotidiani tra le giornate di ieri e di oggi, intende precisare quanto segue.
1) Nessun incontro ha avuto luogo fra il suo amministratore delegato Adriano Galliani e l'ex arbitro Pierluigi Collina.
2) Il proprio amministratore delegato Adriano Galliani non ha mai intrattenuto conversazioni con i designatori arbitrali o con i dirigenti dell'A.I.A. o della C.A.N. aventi ad oggetto designazioni di assistenti o di arbitri.
3) Il dossier Paparesta è cosa del tutto estranea al ruolo del signor Paparesta quale arbitro, del signor Galliani quale amministratore delegato dell'A.C. Milan e dello stesso A.C. Milan. Come peraltro il signor Paparesta ha già dichiarato, il signor Galliani, a richiesta di quest'ultimo, si limitò a far trasmettere dalla sua segretaria al dott. Letta un documento relativo ad attività connesse al Consorzio Asso Bio Diesel, del quale il Signor Paparesta era revisore contabile.
4) Le conversazioni telefoniche riferite al Signor Leonardo Meani dimostrano con sempre maggiore incisività che il sistema organizzato da terzi, oltre che esclusivo, era di tale solidità da non conoscere possibili contrasti. Dimostrano inoltre che l'A.C. Milan non ha mai inteso utilizzare, né mai ha utilizzato, quei sistemi, ma ha viceversa solo richiesto, talora con forza, di essere trattato con giustizia ed equità». Due considerazioni. La prima al punto 3: se Paparesta ha sentito il bisogno di rivolgersi al massimo dirigente di una squadra di calcio (nonchè presidente della Lega) che lui solitamente arbitra, per una segnalazione all'allora sottosegretario del Governo non ci fa una bella figura, ma con i tempi che corrono sembra un dettaglio, una bazzecola. La seconda al punto 4: fra le righe, vi si può leggere anche una risposta a Cannavaro che a Coverciano, il giorno prima, aveva detto: «Mi sembra strano che fra le telefonate intercettate non ci sia mai la voce di Galliani».
In mattinata, era stato l'avvocato Leandro Cantamessa a ribadire la posizione del Milan: «Non ci sono elementi particolari o nuovi rispetto a quanto già riferito nei giorni scorsi. Nella migliore delle ipotesi il coinvolgimento formale del Milan è frutto quanto meno di un equivoco. Dico formale, e lo sottolineo, perchè dal punto di vista sostanziale al Milan oggi niente può essere imputato. Io ancora mi domando perchè il Milan sia stato formalmente coinvolto. Ho vigilato mediaticamente, ma dopo un inizio aggressivo da parte di qualche giornale, c'è stato un brusco calo, neanche graduale. Credo che tra poco questa presenza formale del Milan sparirà del tutto». C'è un punto nuovo, un cambio di direzione rispetto alla linea tracciata duramente da Berlusconi sulla nomina di Guido Rossi. L'ex capo del Governo aveva dichiarato che la sinistra stava mettendo le mani sullo sport e sul calcio italiano e che, al contrario di quanto annunciato da Rossi, non c'è bisogno di riscrivere le regole, perchè le regole ci sono già, basta applicarle. Cantamessa ha detto: «Sono contento che il commissario sia Guido Rossi perchè, come anche Nicoletti, che è uno dei sub-commissari, è un giurista da un lato, e un garantista dall'altro, non un giustizialista. Questo mi dà prospettive di ragionevole serenità. Perchè due giuristi non possono che valutare la questione per quella che è, e cioè niente dal punto di vista nè penalistico nè dell'Articolo 1».
Ieri, dopo la visita delle Finanza, il Milan ha emesso un altro comunicato: «In relazione all'acquisizione di documenti operata dalla Guardia di Finanza su mandato della Procura della Repubblica di Torino, l'A.C. Milan comunica che si tratta di documentazione già acquisita nel febbraio 2004 dalla Procura di Roma e nell'aprile 2005 dalla Procura di Milano». |