Dopo un anno di intercettazioni, analisi e ricostruzioni, i magistrati di Napoli una cosa credono di averla capita. Di fianco al sistema Moggi esisteva - sostengono - un sistema Milan. Diverso, forse meno ramificato, sicuramente non meno efficace. I tasselli che compongono questa parte del puzzle sono numerosi, ma ce n’è uno, in particolare, che emerge in queste ore e che avrà un primo riflesso la prossima settimana con la convocazione in Procura di Spalletti, nel 2004/05 allenatore dell’Udinese. Fu un anno straordinario per i friulani, quello. Quarto posto e prima Champions della storia. Per raggiungere il traguardo fu necessario aspettare l’ultima giornata, quando al Friuli, il 29 maggio, arrivò il Milan. Finì 1-1, e il giorno successivo Jankulovski diventò un giocatore rossonero. I magistrati ritengono che il rapporto tra i due club fosse troppo stretto, per non dire malato, e che il passaggio di proprietà del ceko si inserisca bene nello strano presepe allestito da Udinese e Milan. Assieme ai soldi, i friulani avrebbero portato a casa anche un accordo per l’ultima giornata di campionato.
E’ il 28 maggio, vigilia della sfida. Mentre la città attende, la diplomazia lavora. Nel primo pomeriggio, alle 15.13, il solito Meani chiama Toffolini, team manager dei bianconeri, e fornisce una serie di informazioni che generalmente è sconveniente dare agli avversari. Con un eccesso di generosità, infatti, racconta che Ancelotti non porterà a Udine Maldini e Shevchenko e ricorda all’amico che Rui Costa è squalificato. Per non avere dubbi sulla qualità della comunicazione legge a Toffolini l’intera rosa dei convocati. Il dirigente bianconero però non è soddisfatto, vuole di più: «Ah, ma non giocherete mica con le tre punte?». Alla risposta scherzosa di Meani, poi allude all’accordo invernale per il passaggio di Jankulovski al Milan, lasciando immaginare ai magistrati la presenza di un patto scellerato. «Ma va a cagare, è già tutto a posto vi do un altro giocatore dai». Meani chiude con un secco «sì» che secondo la Procura confermerebbe la combine. Meno ambiguo il dialogo telefonico tra Meani e Toffolini dopo la partita. Il team manager friulano è ovviamente euforico, la Samp ha pareggiato a Bologna e con il punto ottenuto col Milan anche lui, Toffolini, si è preso un piccolo pezzo di storia. Meani lo coccola paterno: «eh... sei contento?», Toffolini si lascia andare riconoscente. «eh... ci avete aiutato un casino... dai sennò l’avevamo nel culo... hai visto loro là... hai visto quante palle gol hanno sbagliato».
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Se la mia storia può avere uninfluenza positiva su qualcuno, se qualcuno sta avendo gli stessi problemi che ho avuto io questi possono dire Se Eddie ha avuto aiuto, anchio dovrei chiedere aiuto, perché cè ancora speranza Mi vergogno per il mio passato, ma non di quanto ho fatto per correggere i miei errori. Sono orgoglioso di me stesso.
-Eddie Guerrero- "
" Dopo tanti anni si potrebbe pensare di aver esaurito tutte le sensazioni che una squadra ti può regalare. In realtà, ogni volta che vedo entrare in campo i calciatori con la divisa classica, le tradizionali striscie bianco e nere, l'emozione che provo continua a ripetersi ed è sempre molto viva. Inoltre la Juventus ha rappresentato sempre un pensiero positivo anche nei momenti difficili. La vittoria di una partita importante, di un campionato o di una coppa internazionale, sono un episodio di gioia che può confortare anche nelle criticità della vita."
Gianni Agnelli
Lui chi è? Lui chi è?Ma lui chi è?Ma come chi è?è RENATO!
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